Il bidone atomico

Titolo: Ecco la centrale scelta dall’Italia. I costi atomici di Olkiluoto 3

Occhiello: La centrale già scelta. È in Finlandia, si chiama Olkiluoto 3. In Italia nel 2013 Per ora costa 7 miliardi. Dubbi e risposte. Le domande all’Enel sui difetti di fabbricazione e la rischiosa tecnologia Epr. Il reportage dal Baltico. Qui c’è il reattore Areva il più grande del mondo Le testimonianze degli operai.

Riassunto: Olkiluoto 3, la terza centrale nucleare situata su una piccola isola vicino Helsinki, rappresentò un ambizioso progetto finlandese di energia nucleare di terza generazione, gestito dalla francese Areva in joint venture con Siemens. Progettata per produrre 1600 megawatt, questa centrale si propose di essere la più grande e avanzata del mondo. Originariamente prevista per essere completata in quattro anni a un costo di 2,6 miliardi di euro, il progetto incontrò numerosi ostacoli, tra ritardi e costi inaspettati, che portarono a un aumento del budget fino a 5,5 miliardi di euro, con stime che prevedevano un ulteriore aumento.

Il progetto subì notevoli ritardi, passando dai quattro anni originariamente previsti a quasi dieci anni, con la nuova stima di completamento spostata tra il 2012 e il 2013. Questi ritardi furono accompagnati da una serie di problemi tecnici e di sicurezza, tra cui difetti nelle saldature e nella costruzione della copertura di acciaio del reattore, complicazioni aggravate dall'impiego di manodopera non specializzata e dalla mancanza di chiarezza nei processi di controllo e ispezione.

Areva e la compagnia elettrica finlandese Tvo, che aveva commissionato il progetto, si trovarono a fronteggiare le sfide legali e finanziarie legate ai costi aggiuntivi, con Areva che aveva richiesto a Tvo un contributo di un miliardo di euro per coprire le spese extra, nonostante l'accordo originale prevedesse un prezzo fisso. Il dibattito continuò su chi avrebbe dovuto ultimamente sopportare i costi dei ritardi e degli errori, in un contesto in cui la centrale fu descritta come un "gigante fragile", lontano dalle promesse iniziali di efficienza e sicurezza.